II Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/11/2003 - 29/02 2004


    Italianistica Online > eBook Italia Forum 2003 > Relazioni > Ruggero Montalto

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli

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Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Ruggero Montalto
LIBERGNU: libertà per i libri elettronici

1. Introduzione | 2. In origine | 3. LiberLiber + GNUtemberg! = LiberGNU | 4. GNU, ovvero il software libero | 5. OpenBERG | 6. Ed i libri elettronici? | 7. Per concludere


Introduzione

Ormai da due anni il progetto LiberGNU persegue i seguenti obiettivi:

  • supportare la realizzazione di software libero (con licenza GNU GPL) che crei, visualizzi e permetta di manipolare libri elettronici in formato Open eBook, od in altri formati comunque liberi;

  • coordinare, favorire e pubblicizzare la realizzazione di tale software, compreso il successivo sviluppo, a tempo indeterminato;

  • supportare la creazione di una biblioteca elettronica enciclopedica, nel rispetto delle leggi sul diritto d'autore, affinché il software realizzato possa dimostrarsi utile e disponga di un patrimonio culturale eclettico a cui si possa liberamente attingere e/o contribuire.


In origine

LiberGNU, da un certo punto di vista, è stato la risposta a domande che ricorrevano di frequente sulla mailing list di LiberLiber, quali: «Come posso aprire un file .LIT?» oppure «Perché quando apro un file .LIT vedo solo tanti simboli senza senso?»

Le ovvie risposte a tali domande furono in principio del genere: "Bisogna scaricare l'apposito programma" oppure "C'è bisogno del Microsoft Reader".

Con il ripetersi della domanda, qualcuno è arrivato a domandarsi - giustamente - se fosse possibile riconvertire i libri dal .LIT in un altro formato più accessibile; la risposta, ancora una volta ovvia, fu: «Si, il modo esiste ma è sconveniente in termini di tempo, oppure è illegale.»

Fu a questo punto che nacque il dibattito che portò, nel giro di una decina di giorni, alla nascita di LiberGNU.

Personalmente, non feci altro che mettermi in contatto con Gaetano Paolone ed Antonella Beccaria - entrambi responsabili del progetto GNUtemberg! - chiedendo loro se fosse possibile sensibilizzare la comunità  italiana di sviluppatori che orbitano intorno al software libero (della cui filosofia vi racconterò poco più avanti in questo stesso intervento), affinché prendessero in considerazione l'idea di sviluppare un lettore libero per libri elettronici in formato non proprietario.

Marco Calvo, presidente di LiberLiber diede da subito il proprio placet all'iniziativa, nonché il diretto supporto dell'associazione, includendo LiberGNU nell'elenco dei progetti.

L'idea di LiberGNU, nel frattempo, piacque anche alla comunità  italiana dei "liberisti software"... Ben presto esplose un tam tam elettronico diffusosi a macchia d'olio sulle mailing lists dei LUG (Linux User Groups) di mezza penisola. Alcuni giorni più tardi vennero infine acquistati da Andrea Glorioso i domini per il sito e l'avventura di LiberGNU ebbe così ufficialmente inizio!

Più di due anni sono passati ormai da quel novembre del 2001 ed oggi, pur non disponendo ancora di un lettore libero per formati e-book non proprietari, LiberGNU ha comunque raggiunto alcuni traguardi; dal giorno in cui è nato, è stato un progetto in grado di suscitare dibattiti, di coinvolgere persone più o meno attivamente, avvicinandole, permettendo loro di conoscersi e di collaborare per obiettivi comuni.
Inoltre LiberGNU ha cercato fin dal principio di guardare al di là dei confini italiani, adottando l'inglese come lingua di discussione in lista.

Basta fare una, due, tre ricerche con Google, variando opportunamente la chiave di ricerca e/o la lingua per scoprire che il progetto viene di frequente citato anche su siti esteri, in contesti spesso vari, che possono andare dal semplice trafiletto, alla tesina d'esame di uno studente universitario tedesco pubblicata online, per arrivare fino al rapporto (disponibile purtroppo solo in norvegese, formato PowerPoint oppure PDF) redatto dal Sig. Jens Vindvad per l'ABM-Utvikling (l'autorità  nazionale norvegese preposta alla conservazione ed alla promozione di archivi, biblioteche e musei).

Sebbene la miccia sia accesa da tempo, e molta sia stata l'attenzione ricevuta complessivamente dal progetto, affinché LiberGNU possa veramente fare "fuochi d'artificio", bisogna ora far sì che una prima versione del lettore libero venga sviluppata al più presto...


LiberLiber + GNUtemberg! = LiberGNU

Un nome che deriva dalla semplice crasi dei nomi dei due progetti parenti: "LiberLiber" e "GNUtemberg!".

Il 6 dicembre 2001 ci scrisse in lista, incuriosito dal nome del progetto, Richard Stallman (per chi di voi ancora non lo sapesse, R. M. Stallman è il papà dell'idea di "software libero", inteso come "free software").

L'occhio di Stallman cadde sul nostro sito notando che la sillaba "GNU" del nome richiama esplicitamente il suo progetto GNU.

Tra le diverse cose di cui parlammo con lui, vi fu l'invito da parte sua di unirci ufficialmente al progetto GNU, in qualità di sviluppatori per il "pacchetto GNU" relativo ai libri elettronici (GNU vuole essere un sistema operativo libero: i "pacchetti" o packages sono i programmi che ne fanno parte); in quell'occasione dovemmo ahimé declinare, seppure gentilmente, la sua offerta. Infatti, per ricevere ufficialmente il supporto della Free Software Foundation (da qui in avanti FSF) avremmo dovuto aderire a delle specifiche di programmazione troppo restrittive, un lusso che non potevamo concederci nel momento in cui il progetto era appena nato e vi era ancora così tanto da definire. Ancora oggi non facciamo parte ufficialmente del progetto GNU, ma rimane comunque uno dei nostri obiettivi quello di poterci - speriamo al più presto - formalizzare a tutti gli effetti come parte integrante del sistema operativo GNU.


GNU, ovvero il software libero

"GNU is Not Unix" questo è quello che troverete scritto nei siti del progetto GNU e della FSF.
"Unix" è denominatore comune di una "famiglia" di sistemi operativi, prodotti da diverse aziende (per una panoramica a proposito può essere utile che diate un'occhiata alla directory di Google); GNU si differenzia dagli altri sistemi operativi Unix per via delle licenze di utilizzo che ne accompagnano i programmi, le librerie e la documentazione tecnica: la General Public Licence (GPL), la Lesser General Public Licence (LGPL) e la Free Documentation Licence.

Ormai da anni, queste licenze non solo tutelano l'impegno profuso da Stallman e dalla FSF nella creazione di un sistema operativo libero, ma rappresentano ormai la chiave di volta di un'intera catena produttiva che concepisce la proprietà intellettuale legata al software sotto forma di lascito d'autore (copyleft) anziché come diritto d'autore (copyright).

Normalmente, all'atto di installare un qualsiasi programma sul nostro computer, la prima cosa che appare ai nostri occhi è una schermata che, presentandoci un contratto di licenza con l'utente finale (End user licence agreement, o EULA), ci pone di fronte all'obbligo inderogabile di accettare la condizioni di utilizzo decise dal produttore del programma, quali che esse siano, pena l'interruzione del processo di installazione.

Ma facciamo ancora una volta un passo indietro. Il software che noi desideriamo installare si trova in uno degli ultimi stadi del suo ciclo produttivo, appunto l'utilizzo da parte dell'utente finale. Cosa precede questo stadio?

Nella realizzazione di un qualsiasi programma, prima che esso giunga nelle mani dell'utente finale sono comunque necessari per lo meno altri due passaggi:

1) la stesura del codice sorgente del programma e

2) la trasformazione del codice sorgente in binario eseguibile dalla macchina (ciò avviene il più delle volte attraverso un processo detto di "compilazione").

Il terzo ed ultimo passaggio sarà infine da parte nostra

3) l'installazione, il caricamento e l'utilizzo del programma in forma binaria.

La linea di demarcazione tra "definizione" e "uso" dell'oggetto "software" è il processo di compilazione. Qualsiasi modifica sostanziale si voglia apportare al programma, la si deve applicare nella fase di stesura del codice sorgente, formulandola secondo le regole del linguaggio di programmazione specifico del caso. Una volta compilato nessun programma può essere modificato... Potrà tutt'al più essere configurato, ma non modificato. La maggior parte delle case produttrici di software - in luce degli investimenti fatti e del lavoro svolto - sono a buon diritto gelose dei propri codici sorgente e quando li rilasciano lo fanno solo dietro ben precisi contratti aziendali con altre ditte, ma quasi mai, salvo particolari eccezioni, il privilegi di accedere al codice sorgente di un programma sviluppato da una grande azienda viene reso di pubblico dominio. Ed anche quando ciò avviene (si pensi al caso emblematico di StarOffice/OpenOffice della Sun Microsystem), il codice sorgente così rivelato, viene reso pubblico sotto doppia licenza, di cui una libera ed una proprietaria.

Cos'è dunque, una volta per tutte, questo software libero? Nelle parole di Richard Michael Stallman esso è "una questione di libertà e non di prezzo" ("free software is a matter of liberty, not price"); un software libero non deve necessariamente essere gratuito (free in inglese ha un significato ambiguo, un vero e proprio esempio di polisemia, non c'è che dire!), così come un software gratuito non sarà per questo necessariamente libero... Le condizioni che un software deve porci affinché lo si possa definire libero non devono essere proibitive, bensì permissive. L'EULA del programma non ci deve dire cosa non abbiamo il permesso di fare, bensì l'opposto. Nella fattispecie le licenze della FSF (GPL, LGPL e FDL) ci garantiscono quattro libertà fondamentali, permettendoci di:

  • eseguire il programma, per qualsiasi scopo - libertà 0.

  • studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità - libertà 1. [L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito]

  • ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo - libertà 2.

  • migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio - libertà 3. [L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito]

Dunque, riassumendo (e citando da una delle pagine in italiano del progetto GNU) «l'espressione "software libero" si riferisce alla libertà dell'utente di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software» e l'accesso al codice sorgente rimane un requisito irrinunciabile a queste libertà dell'utente.

Ciò che più caratterizza la produzione di software libero è comunque la spinta creativa "dal basso", a cui fa immancabilmente seguito una forte "selezione naturale".

La programmazione di software libero, in termini pratici, si configura in modi diversi che possono andare da sforzi corali e coordinati organicamente a livello comunitario, a solipsismi geniali ed irripetibili.

In realtà, per determinarne la sopravvivenza, non è fondamentale il come o il perché un programma nasce. In genere ciò che determina il successo o meno di un software rispetto ad un'altro è una sorta di processo evoluzionistico che si innesca all'interno stesso del fenomeno "software libero". Nel momento in cui ad un unico problema vengono date in risposta soluzioni parallele, la disponibilità dei sorgenti si traduce spesso in creazione di programmi ibridi che conservano gli aspetti migliori di ognuno dei programmi precedenti.

Quando LiberGNU si propose di coordinare la realizzazione di un sistema di lettura libero per libri elettronici in formato non proprietari volle in pratica evitare che le diverse spinte dal basso si disperdessero in tutte le direzioni; si cercò di raccogliere le proposte e le idee, di soppesare soluzioni e strumenti, alla continua ricerca di nuove voci da aggiungere al coro.

LiberGNU ha dunque in comune con il sistema operativo libero realizzato da Stallman la volontà di utilizzare la licenza GPL per tutto il software che verrà realizzato nell'ambito del progetto... anzi ci sono al momento buone possibilità che sia proprio LiberGNU, in un prossimo futuro, sotto forma del programma OpenBERG, a dare vita il pacchetto e-book di riferimento nell'ambito del software libero.


OpenBERG

Nel febbraio del 2003, dopo un dibattito durato quasi un anno, David Teller annuncia OpenBERG, ovvero l'iniziativa il cui nome rispecchia la volontà di programmare il reader software immaginato, discusso e delineato nella mailing list di LiberGNU nel corso dei dodici mesi precedenti.

Le caratteristiche che, nelle intenzioni di D. Teller, contraddistingueranno OpenBERG saranno:

  • la portabilità, OpenBERG infatti sarà disponibile per i tre tipi di piattaforma operativa più diffusi sul mercato: win32, unices e OS X per Macintosh (a cui seguiranno a breve le più diffuse piattaforme "embedded" quali PalmOS e Windows Mobile);

  • la libertà, OpenBERG verrà realizzato sotto licenza GPL;

  • l'usabilità, OpenBERG dovrà non solo eguagliare, ma possibilmente anche superare i prodotti per eBook attualmente in commercio.

David non parte comunque da zero, ha dalla sua una lunga esperienza professionale (che dura da ben 11 anni) nel campo dell'editoria, periodo in cui ha già realizzato il programma di lettura per libri elettronici "Lector", sviluppato per la casa editrice francese "éditions Vigdor".

Il formato e-book utilizzato da OpenBERG sarà l'OEB, nella sua versione 1.2, il reader sarà dunque compatibile con gli standard dell'XHTML 1.0, del CSS 2 e con le codifiche Unicode a 8 ed a 16 bit.
Il motore di rendering, ovvero il cuore stesso, del software di lettura sarà costituito dal parser XML Xerces della Apache Foundation e dall'interprete XHTML Gecko, lo stesso cuore del browser Mozilla.

L'interfaccia grafica del programma utilizzerà invece la librerie wxWindows.

Il programma avrà una struttura modulare, ovvero espandibile, componibile e personalizzabile. La struttura di base sarà composta da un framework di visualizzazione e ricerca in cui poi si potranno inserire successivi plug-in che espanderanno nel tempo le potenzialità dello strumento nonché la sua compatibilità con altri formati (MathML, SVG, etc.).

Proprio in questi giorni, mentre sto scrivendo queste righe, Andrea Colanicchia di EvolutionBook è in procinto di mettere le mani sul codice di ObenBERG, per realizzarne il framework di base per le ricerche all'interno del testo.

L'attesa per questo nuovo e promettente strumento libero è grande; lo è sicuramente da parte mia così come suppongo lo sia per tutte le altre persone che nel corso del tempo si sono occupati di LiberGNU e vi hanno creduto, primi fra tutti Antonella Beccaria, Marco Calvo, Claudio Cicali, Fabio Ciotti, Roberto Galoppini, Andrea Glorioso, Gaetano Paolone, Maurizio Patitucci, Gino Roncaglia e Simo Sorce a cui va un mio particolare saluto e ringraziamento, ma anche Jon Noring, Dorothea Salo, Jordy Potman e ancora per altri versi Bowerbird (grazie alle cui critiche siamo spesso riusciti a mettere in luce gli handicap del formato OEB).


Ed i libri elettronici?

Parallelamente alle prospettive di sviluppo di OpenBERG, si sono presentate nuove necessità organizzative, soprattutto in rapporto ai testi (in primo luogo i classici della letteratura italiana e gli altri testi che popolano, sempre più numerosi, gli scaffali virtuali della biblioteca di Liber Liber) che si dovranno, in un prossimo futuro, poter utilizzare con questo reader libero.

Al momento Liber Liber rende tutti i testi disponibili ai lettori in due formati: TXT ASCII 8bit e RTF (per molti dei testi, ma non per tutti, sono inoltre presenti anche le versioni in HTML).

Tra non molto tempo - grazie anche al prezioso aiuto di Manuela Mellini - Liber Liber spera di poter affiancare ai formati di codifica "classici" il nuovo formato Open eBook.

Ci accingiamo, infatti, a intraprendere la conversione sperimentale di alcuni dei libri del progetto Manuzio in formato OEB già nei prossimi mesi. Proprio per questa operazione di conversione è stato allestito un apposito spazio collaborativo all'interno del sito LiberGNU: LiberGNU Italia.
La sezione LiberGNU Italia consta al momento di una mailing list (già attiva da dicembre) e di un sito ancora in via di apertura.

Inizialmente sarà necessario sporcarsi le mani con il codice XML del formato OEB e compiere decine di scelte, se non centinaia, dettate in primo luogo dalle realtà contingenti che incontreremo all'interno di ciascun testo (impaginazione del libro, stili e strutture del testo, paragrafi, indici, illustrazioni, didascalie, tabelle, frasi in lingue morte e/o straniere, formule, etc.). Solo dopo aver delineato una sorta di "vademecum editoriale" per il formato OEB nell'ambito del progetto Manuzio, saremo pronti a guardare un po' più in là, ulteriormente avanti.

In un progetto di sviluppo a lunghissimo termine, sarebbe inoltre auspicabile arrivare a poter generare dinamicamente da un unico sorgente XML, tutti i diversi tipi di formati finali, tra cui anche l'OEB. Un'intenzione, questa, che tra le altre cose ci ha portato a considerare, contemporaneamente alla creazione dei primi libri in formato OEB, il vantaggio di adottare progressivamente un nuovo sistema per la catalogazione dei metadati relativi alle opere collezionate da LiberLiber, basato su delle tecnologie XML ad hoc, specifiche per la registrazione e l'organizzazione di metadati.

Ma per tutto questo, credetemi, ci vorrà ancora non solo tempo, ma anche risorse umane ed economiche che al momento non sono disponibili, ragion per cui non intendo in questa sede dilungarmi oltre. Sono sicuro che mi comprenderete: la politica dell'associazione, come giustamente e spesso Marco Calvo ci ricorda, è sempre stata quella di compiere le cose un passo per volta, sapendo dove si intende, o si vorrebbe, arrivare, ma comunque senza affrettare o forzare mai nulla e soprattutto senza mai tradire ciò che lega ed anima Liber Liber da anni: la passione e l'impegno dei volontari, entrambe realtà tanto preziose da non poter essere investite alla cieca.


Per concludere

Scusatemi se ho temporeggiato fino ad oggi per aggiungere la mia voce alla preziosa occasione di dibattito e confronto che Italianistica Online ha offerto.

Con la speranza di potervi raccontare ancora di LiberGNU e dei progressi compiuti dal progetto il prossimo anno, colgo l'occasione per ringraziarvi di avermi seguito fin qui con la lettura. Un saluto a tutti.


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