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Vocali brevi e lunghe

(3 posts)
  • Started 15 years ago by charlieuniform
  • Latest reply from charlieuniform

  1. Anonymous
    Unregistered

    Colgo l'occasione che mi offre questo forum per condividere con voi una scoperta che mi sembra di aver fatto nel corso degli anni e che non mi risulta sia di dominio pubblico. Mi domando se è cosa banale per un linguista oppure no; anche se il mio professore d'italiano al liceo (a anche a ripensarci adesso, devo dire che non era l'ultimo arrivato), interpellato in merito, a mio avviso dimostrò totale ignoranza sull'argomento (anzi si irritò pure con me).

    Veniamo al sodo. Mi sembra sia un luogo comune il fatto che in italiano, rispetto al latino, si sia persa la distinzione tra vocali brevi e lunghe.

    A mio avviso non è così e mi spiego meglio. Si è persa soltanto la consapevolezza della loro pronuncia ma le vocali brevi esistono ancora in italiano.

    Dove sono le vocali brevi in italiano? Sono semplicemente nascoste nel nostro modo di pronunciare le consonanti. Dico questo perché le nostre consonanti finali sono percepite dagli inglesi come un gruppo consonante-vocale breve. Da questo derivano le imitazioni che fanno di noi italiani quando parliamo l'inglese.

    Ho detto qualcosa di sensato?

    Posted 15 years ago #
  2. alessandroaresti
    Moderator

    Non so se ho capito bene. Forse intendi dire che se, ad esempio, un parlante italiano pronuncia una parola come "tennis", in questa "s" finale è rintracciabile una vocale breve (magari una "i")? Se è così, in effetti sarebbe interessante giungere a una scoperta del genere.
    Io ritengo comunque che l'imitazione del nostro modo di parlare fatta dagli anglofoni sia dovuta al fatto che, data la quasi totale assenza nella nostra lingua di parole che terminano con una consonante, il parlante italiano (soprattutto quello semicolto) tende ad aggiungere una vocale finale che effettivamente non esiste, come in "tennis(i)" (con sonorizzazione della "s" che precede): questo fenomeno ha un nome, epitesi o paragoge, e si ritrova soprattutto in realizzazioni di italiano popolare (quante volte mi sarà capitato di sentire persone poco attente alla dizione, per usare un eufemismo, pronunciare questa parola in tal modo!)
    Ho controllato poi nella mia Grammatica (di Luca Serianni) e ho trovato quanto segue:
    "anche in italiano esiste una diversa quantità nella pronuncia delle vocali. Sono brevi le vocali atone e quelle toniche in sillaba implicata o in fine di parola (la "ì" in "salì" e la "a" e la "o" in "salto" sono brevi; la "a" di "sale" è lunga")".
    Ricordo che una sillaba è implicata (o chiusa) quando termina con una consonsante, libera (o aperta) quando termina in vocale.

    Posted 15 years ago #
  3. Anonymous
    Unregistered

    La parola chiave fu il nome del mio amico irlandese. Per lui la mia pronuncia di David conteneva chiaramente una vocale finale. Il semplice risuonare dell'aria in gola, a quanto riuscii a capire, al suo orecchio suonava come una vocale. La sua D era invece unicamente pronunciata tra lingua e denti.

    Posted 15 years ago #

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