Recensioni autoreferenziali 1

1. Autorecensione a “I Diari delle Recensioni Autoreferenziali di Graziella Tonfoni”

Scrisse Cesare De Seta su “Il Corriere della Sera” del 27 febbraio 1984, precisando lui che “da Palomar, l’ultimo personaggio di Italo Calvino, esce questa confessione: - Ciò che fa difetto è più che mai la previsione razionale, la strategia dei mezzi e dei fini, il progetto della città costruenda e costruibile -”.

L’autrice concorda, affermando, che è possibile che da un testo scientifico ne esca uno letterario.

Aggiunse poi Cesare De Seta che “se Vittorio De Sica nel suo film ‘Il Tetto’ voleva celebrare la iniziativa privata di chi mancando della casa se la costruisce, senza neppure chiedere un permesso, se si estendesse l’esempio di questo suo film del 1956 si arriverebbe appunto a quell’abusivismo che poi Francesco Rosi ha dovuto rappresentare con il suo film di condanna ‘Le mani sulla città’ del 1963, ove ci troviamo di fronte ad una intera città tutta abusiva”.

In sintesi un esempio di recensione autoreferenziale - che esprime una forte passione ed impegno della scrittrice nei confronti dei suoi testi, dimostrando una sua capacità di iperscrittura e iperattività letteraria scientifica e poetica, motivata da autentica e profonda passione - deve restare un unicum e non deve assolutamente essere imitata lei, né emulata, né copiata, ma soltanto descritta e narrata per quanto è e fa davvero. La sua è una vita di fedeltà incondizionata alla precisione interpretativa, che sarebbe a rischio se molte sue pagine complesse non fossero da lei stessa illustrate.

Restino quindi, queste recensioni letterarie sostitutive, di una opera epica rimasta incompiuta, I Diari di Graziella Tonfoni. Come la Gioconda di Leonardo da Vinci: nessuno la vuole certo imitare, ma ancora molti dicono di non conoscerla, né riconoscerla, e certamente le interpretazioni in giro sono molteplici e contrastanti, e contrastate e perfino contraffatte.

Ecco il senso della proposta della stessa Tonfoni di farsi ospitare in un sito di Italianistica.

Il suo carteggio con Massimo Arcangeli, marzo 2008, ci rivela che è lei che si propone: “…a seguito della pubblicazione di un mio volume narrativo di Diari, che comunque rappresentava solo una piccola parte delle mie memorie di lavoro scientifico e letterario, e che per ragioni di spazio trascurava molti eventi significativi, e anche non permetteva la completezza della lista delle mie opere (…) ho proceduto io stessa a sostituire ai miei stessi Diari, sempre comunque incompleti, una serie di autorecensioni dei medesimi che sono diventate un diario, a sé, e credo ora anche più importante dei Diari stessi. (…) Per esempio ho realizzato una serie di micropercorsi interpretativi ai miei stessi testi più fitti, e poi questi miei originali tanto complessi li ho considerati terreno di specialisti studiosi e quindi di archivio: ma restino soli ed in circolazione i micropercorsi paralleli e sostitutivi, che li illustrano, a far fede del loro significato e a lasciarne traccia per lettori, che si avvicinino ad una complessità, che può provocare fraintendimenti, che non sono polisemie, ma arbitrarie deduzioni non corrette, se non ben spiegate. Mi occupo di precisione e quindi i testi fraintesi per me sono soltanto un danno”.

Si tratta di un’operazione letteraria singolare, ed unica nel suo genere, oltre che stile.

Il titolo Le recensioni autoreferenziali di Graziella Tonfoni caratterizza la serie di questi brevi testi, numerati in modo, che siano poi consultabili ed eventualmente citabili dal punto di vista bibliografico, in tutte le sedi italianistiche, nazionale ed estere.

Piano piano, si costruisce un piccolo esempio pratico, anche di perpendicolarità linguistica, ove ad un volume, troppo complesso per essere compreso, si sostituisce la voce stessa della autrice autoreferenziale a delinearne esaustivamente le tratte più significative.

Un intero volume si riconverte nelle recensioni della autrice stessa, e scompare come tale, lasciando le tracce narrative più importanti sopravvivere nelle autoreferenziali spiegazioni dell’autrice.

Se oggi si scrive troppo, un’autrice sensibile, che dimostra come si possa sostituire ad
un volume troppo esteso, fitto di stili complessi, di riferimenti interdisciplinari perfino contorti, troppo vasti, una sintesi di commenti sempre suoi, più astratta, ma più semplice, e quindi ancora più pregnante, di fatto costituisce un esempio importante nel settore dell’Italianistica.

Le recensioni autoreferenziali sono intese ridurre, far convergere e non ampliare ulteriormente: sono del tutto atipiche e come tali devono essere dichiarate, in quanto altrimenti tutti procederebbero ad autorecensirsi, per ben altre ragioni, di
fatto cambiando la natura della esperienza dell’autrice, convertendo la funzione comunicativa dei suoi prototipi letterari.

Chi innova, ovvero l’autrice, dimostra di non avere certo dimenticato che è lei a dovere non solo spiegare, ma anche ha il dovere preciso di evitare proliferazioni dannose, deterioramento di emuli, contraffazioni.

Eccola prevenire, ed intervenire, controllando disfunzionalità interpretative, che provochino effetti non desiderabili per una comunità di utenti, già ad alto rischio di eccesso di disinformazione, aiutando lettori ubiquiti, fragili e spesso vittime di un vero e proprio accanimento di smania di scrittura.

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Questa pagina si può citare nel seguente modo:
Graziella Tonfoni, Recensioni autoreferenziali 1, in «Italianistica Online», 22 Marzo 2008, http://www.italianisticaonline.it/autorecensioni/tonfoni-1/

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